Il futuro della medicina e il ruolo della telemedicina sul territorio

Autore:
Santo Gulisano
22/05/2024 - 04:39

Organizzato dalla FoMeD - Fondazione Italiana di Medicina Digitale e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo, dell’ERSU - Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Palermo e Messina, di GPI - The Healthcare Partner, di CSAIA - Centro Studi Avanzati per l’Intelligenza Artificiale, si è svolto, lo scorso 14 febbraio, presso il Palazzo Steri di Palermo un convegno, quanto mai attuale, dal titolo “Il futuro della medicina e il ruolo della telemedicina sul territorio”.

Nel corso dell’iniziativa - che ha visto gli interventi specialistici di Massimiliano Maisano, referente unico PNRR Missione 6 Assessorato della Salute Regione Sicilia, di Salvatore Requirez, dirigente generale del DASOE (Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico), di Dora Di Francesco, dirigente del gabinetto del Ministero della Salute, di Giulio Siccardi, responsabile della gestione e dello sviluppo del sistema informatico aziendale di AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), di Vincenzo Papa, socio fondatore di FoMeD, di Lorenzo Terranova, direttore rapporti istituzionali Confindustria Dispositivi Medici, di Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità, ed una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Mario Monge, direttore del Consorzio Il Melograno, Paolo Ragusa, presidente del Consorzio Umana Solidarietà, Pier Paolo Maria Menchetti, presidente di CSAIA, Antonio Colangelo, direttore ricerca e sviluppo di GPI S.p.A. - è stato analizzato lo sviluppo tecnologico in materia e l’importante apporto della telemedicina sia a livello nazionale che siciliano.

In particolare, sono stati approfonditi i vari aspetti connessi alle nuove tecnologie e piattaforme legate a telerefertazione, teleconsulto, televisita e telemonitoraggio dei pazienti, un ambito, questo, in forte espansione che potrebbe permettere alla sanità pubblica di compiere un deciso cambio di passo a livello nazionale.

Appare, ormai, sempre più scontato, infatti, che la telemedicina è in grado di evitare tantissimi accessi inutili e/o inappropriati negli ospedali e, quindi, molto più capace di riuscire ad assicurare maggiore e migliore assistenza verso i soggetti che hanno bisogno di cure di alta intensità.

E sorprendenti ed incoraggianti (e, per certi versi, non del tutto attesi) sono stati i riscontri recentemente emersi che definiscono la maggior parte dei pazienti fin qui coinvolti entusiasti della novità, propensi a collaborare in questi nuovi percorsi che li vedono, comunque, compartecipi e, soprattutto, soggetti non più completamente ed assolutamente passivi.

Nel corso del convegno sono state riferite, inoltre, le risultanze di alcune delle esperienze nazionali più significative, come quelle della Puglia dove la telemedicina permette nel settore dell’emergenza-urgenza la riduzione di circa il 40% degli accessi in ospedale e la medicina personalizzata ha registrato performance assolutamente impensabili solo qualche anno addietro.

Il presidente di FoMeD, Antonio Maria Sciacchitano, ha, nell’occasione, presentato anche i due ambiti in cui la Fondazione propone di aprire canali di collaborazione in tutto il territorio nazionale per applicare l’innovazione in favore dei cittadini:

  • assistenza e il monitoraggio digitale dei pazienti affetti da malattie neuro-degenerative (malattia di Parkinson, Alzheimer, etc.);
  • medicina di prevenzione in ambito giovanile, attraverso la presenza di laboratori digitali negli atenei universitari, nelle accademie, nei conservatori di musica e nelle residenze universitarie.

Per quanto riguarda la Sicilia è emerso che, in atto, la telemedicina viene praticata, in modo significativo, in undici Comuni delle province di Palermo, Catania e Messina e che le Aziende Sanitarie Provinciali di Palermo e di Enna hanno avviato virtuosi percorsi del genere.

All’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo è, tra l’altro, in corso un progetto che ha visto, dallo scorso mese di luglio, circa 5.000 interventi nei confronti di cronici segnalati dal Distretto Socio-Sanitario di Lercara Friddi o dagli assistenti sociali dei comuni per l’assistenza domiciliare integrata digitalizzata.

Altrettanto significativa è l’esperienza dell’Ospedale Umberto I di Enna dove sono già circa 4.000, negli ultimi tre mesi, i pazienti cronici multi-patologici dimessi che continuano le loro cure in telemedicina, attraverso presidi sanitari telematici collegati alla piattaforma digitale della FoMeD che consente il monitoraggio h24 dei parametri vitali (saturazione, glicemia eccetera), mentre attraverso l’intervento del medico o dell’infermiere a domicilio vengono effettuati gli esami come l'elettrocardiogramma o l'Eco-cuore o le visite specialistiche necessarie.

Nel corso del convegno sono, però, anche emersi ritardi e criticità che, in alcuni contesti, ancora remorano quell’auspicabile deciso avvio che, invece, tali innovazioni meriterebbero. Al tempo stesso sono state evidenziate le notevolissime potenzialità che le specifiche risorse previste della Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbero sprigionare come fondamentale supporto all’attività di tutti i medici di prossimità.

 

In copertina: Foto di StockSnap da Pixabay

 

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