Isola di Vulcano: individuata la sorgente della riattivazione vulcanica
Analizzando dati satellitari avanzati e segnali sismici, un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) ha tracciato la mappa della sorgente vulcanica dell’isola di Vulcano, e delineato chiaramente le implicazioni di questa scoperta per la sicurezza dell'area. Lo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, ha fornito risultati che rappresentano un fondamentale punto di partenza per valutazioni future della pericolosità vulcanica dell’isola.
Il focus principale dello studio è stato la comprensione della riattivazione vulcanica e la stima della pericolosità associata. «Analizzando i dati satellitari InSAR e i segnali sismici, abbiamo identificato la sorgente, posizionata a 500 metri sotto l'area craterica di Vulcano, operante tra luglio e dicembre 2021», aggiunge Valentina Bruno, ricercatrice dell’Osservatorio Etneo dell’INGV e coautrice dell’articolo. «Utilizzando serie temporali InSAR e dati GNSS da Sentinel 1 e dell’Osservatorio Etneo dell’INGV (INGV–OE), abbiamo localizzato e valutato l'evoluzione della sorgente. Gli eventi VLP (Very Long Period, eventi sismici legati alla pressurizzazione dei fluidi nel sistema idrotermale di Vulcano), riscontrati tra luglio e dicembre 2021, hanno supportato l'aumento della dilatazione dell'area vulcanica e sono stati associati al sistema idrotermale sotto il cono de “La Fossa”».
La ricerca pubblicata ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile, rappresentando un contributo potenzialmente utile in futuro per affinare gli strumenti di previsione e prevenzione di protezione civile.
Al momento i risultati della ricerca non hanno alcuna implicazione diretta su misure che riguardano la sicurezza della popolazione.
In copertina: Vulcano - Foto di Carsten Steger - Opera propria, CC BY-SA 4.0
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Didascalie immagini all’interno
1) Area di studio tra Vulcano e Lipari, che include l’area della faglia eoliana di Tindari Letojanni.
2) Variazioni di volume della sorgente vulcanica, in rapporto alla variazione delle deformazioni del suolo e degli eventi sismici denominati VLP. Inoltre, nel quadro f vengono dettagliate le cinque fasi dell’attività: (I) fase di espansione iniziale del sistema idrotermale dovuta a input termici e volatili provenienti dall'accumulo magmatico più profondo (agosto 2021); (II) rilascio di sostanze volatili dal sistema idrotermale in espansione (inizio dei VLP) e aumento dell'attività fumarolica (settembre 2021); (III) culmine di questa fase di attività (ottobre 2021); (IV) fase di calma osservata nel novembre 2021, caratterizzata dalla cessazione dell’inflazione e da una temporanea riduzione dei VLP; (V) intensa fase di rilascio di fluidi, accompagnata da un numero e un'ampiezza significativi di segnali VLP, senza concomitante espansione del sistema idrotermale (dicembre 2021).
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