L’Università di Catania aderisce a “SBI-odiversità – Conoscere il nostro Capitale Vegetale”

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Redazione
02/06/2022 - 22:03

Osservare le piante sul campo e condividere i saperi botanici anche per richiamare l’attenzione sul tema della diversità vegetale attraverso il coinvolgimento di studenti, docenti ed appassionati con un livello base di conoscenze floristiche.
Obiettivi promossi su tutto il territorio nazionale dalla Società Botanica Italiana - in occasione dell'ultima Giornata Mondiale della Biodiversità e del Fascination of Plants Day - con l’iniziativa “SBI-odiversità. Conoscere il nostro Capitale Vegetale” che è stata sposata in pieno dall’Università di Catania tramite il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali.

L’ateneo catanese, infatti, ha organizzato due escursioni didattiche proprio per favorire le interazioni tra giovani studenti e studiosi e far conoscere il patrimonio di biodiversità rappresentato dalla ricchissima flora presente nella Sicilia orientale e al tempo stesso promuovere la scoperta dei nostri territori, da quelli più remoti ed integri a quelli più antropizzati come zone agricole e aree urbane, oltre la conservazione delle specie vegetali in particolar modo di quelle minacciate o a rischio estinzione.
Un patrimonio botanico prezioso da conoscere e conservare su cui si basano numerosi servizi ecosistemici essenziali per l'umanità, quali la produzione di ossigeno, il sequestro di anidride carbonica dall’atmosfera, il contrasto al dissesto idrogeologico e agli effetti del cambiamento climatico.
Gli studenti - dopo una lezione “a distanza” (oltre 400 collegati da tutta Italia) su diverse tematiche come i ranghi tassonomici nelle piante, la nomenclatura botanica, la morfologia di radici, fusto e foglie oltre che di fiori e frutti, ecologia e habitat in relazione all'identificazione delle piante – hanno partecipato alle escursioni a Rocca di Novara sui Peloritani e sull’Etna.
Nella prima escursione - accompagnati dai docenti Saverio Sciandrello dell’Università di Catania, Alessandro Crisafulli dell’Università di Messina e Emilio Di Gristina dell’Università di Palermo – gli studenti hanno identificato e raccolto numerose specie vegetali che vivono sulle pareti rocciose di Rocca Novara e Rocca Leone come Daphne oleoides, Athamanta sicula, Edrainthus siculus, Odontes bocconei, Melittis albida, Trifolium bivonae e Plantago cupani.
Un’escursione che ha previsto anche l’arrivo sulla vetta di Rocca Novara, tra le più alte dei Peloritani a quota 1.340 metri da cui è stato possibile apprezzare un paesaggio unico per bellezza e diversità vegetale.
Nella seconda giornata gli studenti – accompagnati da Saverio Sciandrello e Gianmarco Tavilla (Università di Catania) – hanno esplorato “Monte Nero, Timparossa, Grotta dei Lamponisul versante nord dell’Etna dove hanno ammirato diversi habitat e le specie vegetali esclusive del sito. Tra queste le Faggete di Timparossa (vegetazione pioniera delle colate laviche), gli arbusteti spinosi di alta quota dell’Etna, i prati a Viola etnensis e numerose orchidee spontanee.
E ancora particolare interesse è stato mostrato per i servizi ecosistemici, in particolare dei boschi naturali che forniscono biodiversità e qualità della vita. Tra le numerose specie al centro dell’osservazione la Anthemis etnensis, Betula etnensis, Fagus sylvatica, Genista etnensis, Astragalus siculus, Senecio etnensis, Rumex etnensis, Berberis etnensis, Cerastium tomentosum.
 
Nelle foto di questo articolo diversi momenti delle escursioni a Novara di Sicilia e sull’Etna

 

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