La Riserva Naturale Orientata “Lago Soprano”
In occasione del recente World Environment Day 2024, il presidente del Consiglio Comunale di Serradifalco, Daniele Territo, ed il presidente del WWF Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti, si sono provocatoriamente autodenunciati presso la Stazione dei Carabinieri di Serradifalco per il “prelievo di una foglia d'erba”, in violazione del Regolamento della Riserva Naturale “Lago Soprano” affidata in gestione al Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, ma, di fatto, mai realmente entrata in funzione ed abbandonata a se stessa.
Hanno, inoltre, provveduto ad inviare una lettera al presidente della Commissione IV Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giuseppe Carta, stigmatizzando ancora una volta le gravi e pesanti condizioni che penalizzano l’area protetta.
Un passaggio “ope legis” che, fin da subito, ha accentuato pesanti limiti che sono andati sempre ulteriormente a peggiorare con il passare degli anni data la debole ed incerta natura che hanno tali Enti ancora alla ricerca di una ben chiara collocazione istituzionale.
Gli occasionali e limitatissimi interventi - quando ci sono stati - non potevano (come non hanno potuto) mai supplire, neppure lontanamente, alla corretta gestione operativa ed alla responsabile politica di prospettiva che i delicati equilibri ambientali di questi territori imporrebbero.
Conseguenziale ed inevitabile, pertanto, quel complessivo stato di degrado che la NON-GESTIONE di queste riserve NON poteva NON comportare e che, probabilmente, proprio nella Riserva Naturale Orientata “Lago Soprano” NON sono state seconde a nessuno.
Per superare tali anomalie e cercare di dare un senso all’esistenza di queste riserve, l’iter legislativo (ancora troppo incerto e poco chiaro) che (in un futuro di sicuro, purtroppo, non ravvicinatissimo) andrà a definire la portata e le competenze dei futuri Enti locali intermedi dovrà, forse, dare una risposta chiara ad una domanda ineludibile: una gestione diretta pubblica di tante piccole riserve è da preferire sempre e comunque (senza, ad ogni modo, prevedere le dovute e necessarie risorse per rimuovere incancrenite inadeguatezze) oppure sarebbe, forse, meno peggio cominciare a pensare ad un coinvolgimento del privato sociale espressione della società civile? Peraltro, nell’assoluto rispetto del principio di sussidiarietà previsto nel nostro ordinamento?
Domande più che legittime, a maggior ragione quando si è in presenza di ambienti naturali assai delicati e particolarmente fragili, come quelli che rientrano all’interno di questa riserva.
I 60 ettari della riserva (tutti all’interno del Comune di Serradifalco in provincia di Caltanissetta) interessano, come detto, uno degli ultimi residui di una vasta zona umida che comprendeva tre specchi d’acqua. Il sopravvissuto Lago Soprano (detto anche “Cuba”) si sviluppa per circa 15 ettari all’interno di una depressione carsica originata dal corso incessante delle falde acquifere ed ha una profondità massima di 2,5 metri; non ha immissari e risulta alimentato da una sorgente in superficie, da alcune sorgenti sotterranee e dalle acque meteoriche.
Le sue acque presentano importanti colonie di persico, di carpa, di natrice dal collare (serpente acquatico non velenoso che si nutre principalmente di rane verdi e rospi) e di testuggine palustre (un rettile che, fino a qualche tempo fa, si riteneva non più presente) nonché una miriade di esseri microscopici; le rive e le aree adiacenti presentano invece habitat ideali per la volpe, la donnola, il coniglio selvatico, la lepre appenninica, il topo selvatico, il pipistrello nano ed il grillotalpa (un insetto ortottero con le zampe anteriori molto sviluppate ed adattate a scavare i cunicoli sotterranei dove si rifugia).
Il bacino, per le numerose emergenze vegetazionali presenti, è stato inserito dalla Società Botanica Italiana tra i “biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione”. Tra queste la lenticchia d’acqua spugnosa, un’idrofita che galleggia nell’acqua con le foglie in superficie e le radici libere immerse, che, a seconda la stagione, può coprire buona parte della superficie lacustre.
Fotografie: Regione Siciliana - Osservatorio Regionale Biodiversità Siciliana
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Catanese, dopo una lunga esperienza sindacale nel comparto della Pubblica Amministrazione, si dedica - nei primissimi anni Novanta del secolo scorso, sulle pagine del quotidiano del pomeriggio di Catania Espresso Sera - all’impegno sociale e civile finalizzato a raccogliere e far emergere le condizioni e le aspettative delle singole 17 Circoscrizioni in cui, all’epoca, era suddiviso il capoluogo etneo.
Dopo la chiusura del giornale, trasferisce lo stesso impegno sulle colonne del settimanale Prospettive, accompagnandolo - con ravvicinata periodicità - a spazi dedicati alle iniziative delle associazioni di volontariato attive nel territorio.
Ha curato il notiziario del Consiglio Provinciale Etneo della Consociazione dei Gruppi Donatori di Sangue “Fratres”, la newsletter della sezione “Antonio Farsaci” del Tribunale per i Diritti del Malato di Catania ed il Bollettino della Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie della Regione Siciliana.
Con ilpapaverorossoweb torna in campo per un percorso di ricerca e proposizione di frammenti di quanto si sta muovendo nel vasto ed ancora indefinito universo della digitalizzazione sanitaria e della telemedicina in modo da cercare di coinvolgere e stimolare conoscenze e contributi su una materia che, comunque, pregnerà e condizionerà sempre di più l'esercizio della sanità nonché per proporre elementi di conoscenza riguardanti peculiari aree ambientali, come le 74 riserve naturali della Sicilia.