La vita s’impara, l’avventurosa esistenza di Corrado Augias
Arrivato alla soglia dei novant’anni (li compirà il prossimo 26 gennaio), Corrado Augias ha ripercorso le vicende della sua esistenza in un volume dal titolo assai significativo: La vita s’impara (Einaudi, 2024). Uomo di sconfinata cultura, Augias ha scritto indifferentemente di Storia, Musica e Religione (di quest’ultima, pur dichiarandosi ateo, è un profondo conoscitore). Il suo percorso è sempre stato caratterizzato da curiosità intellettuale e passione civile. Come molti della sua generazione rimase affascinato dalla rivoluzione culturale cinese e dal Libretto Rosso di Mao Tse-tung (visto come una sorta di Vangelo), pensando che più dei diritti individuali, in una società in cui mancava tutto, era prioritaria la giustizia sociale a tutti i costi.
Gionalista professionista dal 1969, lo troviamo tra i collaboratori del settimanale L’Espresso e del quotidiano la Repubblica (fa parte, insieme a celebrità come Giorgio Bocca, del gruppo iniziale che anima la redazione del neonato giornale nel 1976) che sono i prototipi del giornalismo d’inchiesta e che, nei loro anni migliori, hanno profondamente cambiato il modo di fare informazione in Italia. Il rapporto con Eugenio Scalfari, fondatore sia del settimanale che del quotidiano, caratterizzerà la sua storia professionale e la sua crescita civile per l’impegno in prima linea delle due testate giornalistiche sui grandi temi sociali.
La vita s’impara contiene anche una approfondita analisi sulla mancanza di cultura nelle forze della destra italiana, a differenza di ciò che accade in partiti di uguale orientamento in Francia ed Inghilterra. Quella italiana, inoltre, non riesce a scrollarsi i retaggi dell’eredità fascista espressamente rivendicati dal Movimento Sociale Italiano e dai suoi epigoni con la fiamma che resiste ancora nel simbolo di Fratelli d’Italia. Grave vulnus che non ha consentito la presenza di una destra moderna, tollerante e veramente liberale.
Nel 1963 Augias assiste al mitico discorso di Bob Kennedy sul PIL che ne rivoluziona l’interpretazione e la lettura, comprendendo temi come l’inquinamento dell’aria, la produzione delle armi, la qualità della scuola. Relativamente giovane è inviato a Parigi dove soggiornerà per molti anni.
Nel volume Augias sottolinea come la nostra concezione non comprenda i valori familiari che vengono solitamente estromessi dal dibattito politico. Gramsci viene indicato come una delle figure politiche che hanno illuminato la sua vita e la sua formazione. A suo avviso, poi, il fenomeno Berlusconi ha corrotto la società operando senza alcun rispetto per le Istituzioni, attaccando gratuitamente i giudici e le massime cariche dello Stato e inducendo a non pagare le tasse.
Ateo, ma affascinato dal messaggio evangelico, Augias si nutre costantemente di libri ed annovera tra i suoi maestri grandi pensatori, poeti, scrittori e musicisti. Tra i “messaggi” da lui presi in considerazione quello di Nietzsche e Dostoevskij, «se Dio non esiste, tutto è concesso». L’esperienza è per chiunque un apprendistato fatto di amicizie, affetti, rapporti, gerarchie, occasioni, scelte. Augias cita anche le parole di Bertolt Brecht, «Tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere», e quelle del noto attore americano John Malkovich, «Si vive senza capire granché, quando si afferra il senso della vita è ora di morire».
Augias, oggi ancora attivissimo, è quasi novantenne e fa parte senz’altro del gotha degli uomini di cultura che hanno vissuto a cavallo tra lo scorso secolo ed i nostri giorni. Del resto, abbiamo già detto del suo rapporto strettissimo con un altro gigante della cultura italiana, quell’Eugenio Scalfari che ci ha lasciato da un paio d’anni.
In conclusione, auguriamo ad Augias lunga vita, ma certamente il testo autobiografico che vi abbiamo qui presentato è un vero e proprio testamento che denota la grandezza del percorso della sua esistenza.
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Autore
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Classe 1956, Federico Bizzini è avvocato del Foro di Caltagirone. Nella sua lunga carriera ha curato la assistenza e la difesa in giudizio delle maggiori compagnie di assicurazioni; si occupa di Diritto del Lavoro e delle relative controversie. Ha offerto una difesa completa ai propri assistiti, curandone l'assistenza sia negli aspetti civilistici che negli eventuali risvolti penalistici. Da sempre impegnato nel sociale, è stato giovanissimo consigliere comunale a Caltagirone. Appassionato lettore, cura da anni una rubrica settimanale di recensioni di novità editoriali su una nota emittente televisiva locale.