Sanità digitale, il bilancio del 2023

Autore:
Santo Gulisano
04/04/2024 - 00:55

Il 2023 è stato, per il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) – Missione 6 Salute, un anno in cui si sono gettate le basi per la realizzazione di una serie di infrastrutture fisiche e digitali, molte delle quali dovranno vedere il pieno compimento già nel corso del 2024. Al riguardo, e limitatamente alla Sanità digitale, si ricordano i seguenti atti propedeutici:

  • 02.01.2023 - Fine modulo Pubblicazione del Decreto direttoriale n. 29 dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) che definisce le modalità e le tempistiche della qualificazione di servizi e infrastrutture di servizi cloud per la P.A. elaborate con il Dipartimento per la trasformazione digitale;
  • 08.03.2023 - Firma del contratto diProgettazione, realizzazione e gestione dei Servizi Abilitanti della Piattaforma Nazionale di Telemedicina PNRR”;
  • 07.09.2023 - Decreto del Ministero della Salute che rende operativo il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico;
  • 17.11.2023 - Approvazione della Commissione UE della rimodulazione della Missione 6 che ha incrementato i fondi destinati alla telemedicina e all’assistenza domiciliare;
  • 12.12.2023 - Avvio della procedura di dialogo competitivo per l’affidamento di un contratto diProgettazione di dettaglio, realizzazione, messa in esercizio e gestione di una piattaforma di intelligenza artificiale a supporto dell’assistenza primaria nell’ambito dei Servizi Sanitari Regionali”;
  • Sono stati, altresì, approvati i progetti pilota e definite le basi contrattuali per la realizzazione delle Case della Comunità, degli Ospedali di Comunità, delle Centrali Operative Territoriali, dei servizi di Telemedicina e degli strumenti di Intelligenza Artificiale a supporto dell’assistenza primaria.

Rispetto a quanto sopra, le Aziende Sanitarie e le Regioni, in funzione degli obiettivi e delle milestone (traguardi) PNRR da raggiungere, sono state impegnate a lavorare sulla digitalizzazione, a partire dalla valutazione dello stato di maturità digitale dei DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di I e II livello, finalizzata ad attuare quelle azioni di sviluppo che consentano di raggiungere il livello di digitalizzazione definito dal Ministero della Salute ed eventualmente di riuscire a potenziarla ulteriormente.

Purtroppo non sempre e non tutte sono riuscite, al 31 dicembre 2023, a conseguire tutti gli obiettivi del proprio percorso di evoluzione. Sotto particolare considerazione sono, pertanto, in questo avvio di 2024, le iniziative utili per superare i ritardi e, così, riuscire a rispettare i tempi previsti, che per la piena digitalizzazione dei DEA di I e II livello sono stati fissati al 31 dicembre 2025.

Per quanto riguarda, invece, ilritardopiù importante a livello nazionale, questo concerne il progetto pilota di servizi di Intelligenza Artificiale a supporto dell’assistenza primaria. Il raggiungimento dell’obiettivo sta andando, infatti, a rilento, tanto che la scadenza per la stipula del relativo contratto, inizialmente fissata al 30 giugno 2023, è stata posticipata al secondo trimestre 2024. Complessivamente l’investimento, definito in 50 milioni di euro, prevede la realizzazione di una Piattaforma di Intelligenza Artificiale a supporto delle cure primarie in grado di offrire, in particolare, un servizio di supporto al medico per condurre l’anamnesi e giungere alla diagnosi, fornendo informazioni e suggerimenti non vincolanti.

Non del tutto soddisfacenti, al 31dicembre 2023, risultano, in particolare, i traguardi raggiunti dai percorsi legati ai capitoli relativi a:

  • Data Protection e Cybersecurity che risultano nevralgici per garantire non solo la credibilità del rapporto medico-paziente, ma anche la correttezza ed esattezza dei dati, il loro aggiornamento nel tempo e, quindi, la loro usabilità ai diversi livelli: aziendale, regionale, centrale, ma anche di operatori tecnologici, professionisti della sanità fino ai pazienti stessi o loro caregiver;
  • Competenze digitali e adozione delle nuove tecnologie dei vari livelli decisionali ed operativi dell’intero sistema sanità e, comunque, di quanti andranno a relazionarsi con le nuove opportunità del rinnovato sistema sanitario.

Assai importante, infine, appare la rimodulazione della Missione 6 del PNRR concordata nel corso dell’incontro tecnico dello scorso 17 novembre con la Commissione Europea che, tra l’altro, prevede un incremento di 250 milioni di euro per l’assistenza domiciliare per la presa in carico di 842.000 over 65 entro giugno 2026 ed un incremento di 500 milioni di euro per la Telemedicina per assicurare i relativi servizi ad un totale di 300.000 assistiti entro il 2025.

Se queste le tappe più importanti e significative registrate nel corso del 2023, il bilancio complessivo dell’intero anno porterebbe ad esprimere un giudizio articolato, in conseguenza sia delle indiscutibili realizzazioni che si è, comunque, riusciti a mettere a terra sia dei ritardi su quanto andava fatto ma che non si è riusciti a concretizzare.

Tale giudizio articolato volge, però, decisamente e pericolosamente verso il negativo se dovesse trovare seguito il voto espresso dal Senato della Repubblica, il 24 gennaio 2024, sull’Autonomia Differenziata delle Regioni.

A parte (?) il rispetto degli insuperabili principi posti alla base del valore solidaristico della sanità nonché i ragionevoli dubbi di riuscire a concretizzare una minima (ma quanto, costituzionalmente, coerente?) attuazione di arbitrari Livelli Essenziali delle Prestazioni, quanto e come potrà essere conseguibile una nuova, moderna ed efficace architettura del Sistema Sanitario Nazionale che prescinde da una sostanziale visione d’insieme e da necessarie interconnessioni che valgano dal Brennero a Lampedusa (e, possibilmente, con influenze - quanto mai auspicabili - con i Paesi più avanzati)?

Ormai, infatti, sono sempre meno rare (ma, anzi, risultano espandersi con imprevedibili ed impetuosi incrementi) le pratiche sanitarie (sia mediche che chirurgiche) che vedono soggetti ed attori fisicamente lontani centinaia e centinaia di chilometri e che, già oggi, appaiono sempre meno conciliabili con le politiche, diverse e distinte, che le attuali venti sanità regionali perseguono.

 

In copertina: Foto di National Cancer Institute su Unsplash

 

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