La Circumetnea e gli appetiti degli speculatori

Autore:
Redazione
22/04/2024 - 02:51

Una petizione on line, una lettera al sindaco, volantini, interviste ai media locali, un’assemblea cittadina “Per salvare la Circumetnea”, la costituzione di un gruppo “Salvalacircum” di attivisti e associazioni interessate... In tanti stanno riproponendo da alcuni mesi, alla città, il tema scottante della salvaguardia della tipica linea ferroviaria a scartamento ridotto che rappresenta allo stesso tempo una infrastruttura di trasporto pubblico e un bene storico-paesaggistico.

A fare scattare l’allarme è stato un annuncio: prossimamente verrà dismessa la tratta Catania Borgo-Paternò in seguito all’apertura dei cantieri per realizzare il lotto Misterbianco-Paternò della metropolitana, che verrà così prolungata fuori città.

Un annuncio fatto inizialmente in sordina, quasi per evitare di suscitare reazioni negative, considerando che – oltre agli oppositori dell’operazione interramento – la linea è ancora utilizzata da pendolari e studenti per gli spostamenti da e verso la città, sebbene il taglio progressivo delle corse abbia già dirottato molti degli utenti sui bus della stessa società FCE.

Tutta la comunicazione della FCE è comunque impostata su un gioco di silenzi. Ad alta voce e con grande rilievo vengono dati soltanto gli annunci che permettono di appuntarsi medaglie sul petto e di usare toni trionfalistici. A mezza voce o fuori tempo massimo, invece, le notizie scomode.

È accaduto a Piano Tavola, quando sono stati convocati i cittadini che – senza alcun precedente coinvolgimento nelle decisioni che li riguardavano – avevano ricevuto lacartache notificava lamomentaneaestromissione dalle loro abitazioni o attività, in conseguenza all’apertura dei cantieri.

Proprio in quell’occasione Salvo Fiore, direttore generale di FCE, andava ripetendo ai cittadini infuriati: «Ma non siete contenti di poter raggiungere l’aeroporto in modo diretto, in soli 20 minuti?». Una domanda retorica, che presupponeva comunque che il raggiungimento dell’aeroporto fosse già possibile o comunque a portata di mano.

Un bluff per nascondere i gravissimi problemi irrisolti che da tempo mantengono la metropolitana in fase di stallo, in particolare i due nodi bloccati, il primo nell’area delicatisima sotto il centro storico cittadino (zona via Castromarino, per intederci), il secondo relativo all’apertura dei cantieri della tratta Monte Po-Misterbianco, che non partono a causa di un contenzioso di difficile risoluzione con il Consorzio Medil che ha chiesto quasi il raddoppio del finanziamento per inadeguatezza dei precedenti sondaggi sulla natura del terreno.

Lo stile è quello, tacere sugli intoppi, o relativizzarli. E il gioco è fatto.

Fiore ha ragione a voler accelerare sui lavori della tratta Misterbianco-Paternò. Il problema è serio, il finanziamento è con fondi PNRR, e il progetto deve essere concluso a giugno 2026, pena la perdita del finanziamento stesso. Una corsa contro il tempo per un cantiere appena inaugurato e lavori da farsi in due anni pur sapendo che statistiche impietose stanno lì a ricordare che i lavori della FCE si chiudono sempre con ritardi medi di cinque anni.

Rischiamo quindi un’altra incompita, un altro buco della “modernissima” metropolitana di Catania, regina delle incompiute.

E la Circumetnea? Che fine farà?

A progetti finanziati e appaltati, tornare indietro sulla prosecuzione della metropolitana fino a Paternò ci sembra impossibile. Anche se riteniamo l’interramento e le cifre da capogiro che comporta assolutamente ingiustificati. Un enorme spreco di denaro pubblico che una seria analisi costi-benefici avrebbe potuto evitare.

L’utenza per un’opera così costosa ha numeri bassi e non si prevede che aumenti. Perché allora non limitarsi a potenziare la linea esistente aumentando velocità e numero delle corse piuttosto che imbarcarsi in un progetto così impegnativo ed anche poco remunerativo? Ha prevalso, anche in questo caso, il criterio che ben conosciamo: spendere, e millantare che la spesa sia utile alla collettività e non al circuito di politici, imprenditori, clientes vari, che di questo metodo sono i veri beneficiari.

Il movimento di associazioni che si è creato attorno alla Circumetnea ha, tuttavia, la possibilità di incidere sulla salvaguardia dell’infrastruttura come bene storico- paesaggistico, difendendo il trenino che si inerpica nel paesaggio unico e irripetibile della nostra “montagna” e costituisce un valido e raro esempio di mobilità sostenibile. Una difesa che va operata subito e a gran voce, prima che si accendano ulteriori appetiti da parte di chi vuole sedersi alla mensa delle spartizioni e che vengano proposti (con progetti concreti a cui non si può dire di no...) ulteriori prolungamenti della metropolitana. Con relative spese di interramento e “modernizzazione”...

 

L’articolo che avete appena letto è stato scritto da Maria Grazia Sapienza che, insieme alla testata ARGO - Cento occhi su Catania, ci ha gentilmente concesso il permesso di pubblicarlo sul nostro giornale.

 

Nota a margine

L’articolo solleva questioni serie e spinge a farsi e a porre tante domande.

A tal proposito, appare rilevante quanto emerge da due commenti che, lasciati su ARGO dai lettori del pezzo, vi riportiamo integralmente:

«Aggiungete pure che i destinatari degli espropri non hanno percepito a tutt’oggi un centesimo e che dove sorgerà la fermata Gullotta era della famiglia Puleo che coltivava quei terreni dal 1957 e che dopo due giorni dall’esproprio hanno distrutto più di 80 alberi di ulivi centenari per una fermata in piena campagna e che dopo 200 metri vede l’altra fermata di Piano Tavola solo per il piacere di cementificare una zona già ampiamente cementificata dove già sorgeva l’ampio parcheggio del Teatro Mandela»;

«Nelle città tedesche ci sono velocissime e puntualissime vetture di superficie (S-Bahn) che corrono tra boschi e centri urbani. Perché interrare con scavi impossibili nella pietra lavica?».

 

In Copertina: Foto di Konstantin Malanchev - Circumetnea Train, CC BY 2.0

https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=114910183

 

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