Lipari, un Museo e un Parco per salvare le cave di pomice

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Redazione
15/07/2021 - 04:18

A Lipari (Messina) nasceranno un Museo e un Parco geominerario della pietra pomice.

Dopo i numerosi appelli volti a preservare e valorizzare l'antico patrimonio economico-culturale presente nella più grande delle Isole Eolie, la Regione Siciliana ha finalmente deliberato la istituzione di Museo e Parco dedicati; viene recepita così la volontà espressa da alcune organizzazioni locali, dalla stessa amministrazione comunale di Lipari, da personalità del mondo della Cultura e da alcuni quotidiani nazionali.

Il progetto riguarda anche attività e interventi nelle aree delle cave sia per salvaguardarne lo stato di sicurezza sia per riqualificare e restituire questi luoghi alla comunità isolana e ai visitatori.

In attesa di verificare l'esistenza di eventuali ostacoli burocratici legati alle ultime vicende delle cave, l'Assessorato Regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha dato incarico alla Soprintendenza di Messina di effettuare un sopralluogo tecnico, nelle località di Acquacalda e Porticello, per verificare lo stato del vecchio mulino e degli stabilimenti.

Sulla questione il mese scorso abbiamo registrato l’appello del professor Giovanni Puglisi, presidente emerito della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, sceso in campo per salvare le cave di pomice, testimonianza di un'antica tradizione estrattiva.

Puglisi, dopo aver affermato di condividere l'iniziativa promossa da alcune associazioni locali e dal presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, ha detto: «La sua nota-esposto alle autorità giudiziarie e politiche in ordine a presunti comportamenti illegittimi o comunque suscettibili di censura da parte della curatela fallimentare delle cave di pomice, oltre ogni possibile fattispecie giuridico-legale, pone un grave problema dimanipolazione irreversibiledella situazione storico-logistica dell'area della cava, rendendo di fatto vano non solo ogni possibile, futuro tentativo di recupero storico-museale della zona, ma annientando quello che potrebbe costituire il nucleo portante di un potenziale ampliamento del Sito UNESCO delle Eolie, sul versante dell'immateriale, con il recupero dell'arte tradizionale estrattiva di minerale rarissimi, come la pomice e l'ossidiana, reperti determinanti soprattutto dal punto di vista storico-industriale; così si distrugge in modo irreversibile e arbitrario un'àncora di salvezza per il futuro culturale ed economico delle Eolie».

Il presidente emerito della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO ha poi auspicato «un immediato intervento, ciascuno per le sue competenze e responsabilità delle autorità giudiziarie e politiche competenti, per evitare un pregiudizio strutturale ad un luogo che, oltre ad essere già “patrimonio dell'Umanità”, potrebbe diventare un momento fondamentale della storia della Sicilia e dei suoi lavoratori, che in quelle cave hanno dato la vita e hanno anche prodotto ricchezza per la nostra Terra. Sarebbe un oltraggio alla Sicilia, ai siciliani e a quanti ne hanno cantato, anche in letteratura, come Bartolo Cattafi, la bellezza e la magia, insieme ad un isolamento non dovuto soltanto al mare, ma alla solitudine, all'abbandono, all'oblìo in cui codeste isole vengono lasciate e in cui talvolta gli isolani stessi si stendono e si dondolano, come un'amaca, sognando ad occhi aperti benefici cambiamenti futuri».

Giovanni Puglisi era intervenuto anche con un articolo sul Corriere della Sera, auspicando la realizzazione a Lipari di un’area museale di archeologia industriale alla stregua di quella già attiva in Svezia, a Falun, sulle “spoglie” di una antica e prestigiosa miniera di rame.

«Falun, un centro con meno di 40.000 abitanti, oggi è diventato un florido polo di attrazione culturale e turistica: quel turismo culturale dove la Cultura è il soggetto e il turismo è il complemento oggetto. Ma dove entrambi costituiscono un binomio indissolubile, in Italia, direi, un assioma», ha sottolineato Puglisi.

Va, infine, ricordato, che le Isole Eolie sono state iscritte nella Lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO nel 2000, proprio durante il mandato ordinario di presidente della Commissione Nazionale Italiana del professor Puglisi. Adesso, dopo le ultime notizie, ci auguriamo di veder presto realizzato quanto promesso dal governo della Regione Siciliana.

(Fonte: ANSA/Regione Siciliana)

 

In copertina: Deposito di pietra pomice a Porticello, a nord-est di Lipari

Fotografia di Ji-Elle - Opera propria, CC BY-SA 3.0

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