Mazzallakkar, la fortezza che riemerge dalle acque del lago Arancio

Autore:
Redazione
26/05/2021 - 05:50

Terra ricchissima di luoghi straordinari, la Sicilia per chi ama viaggiare è fonte inesauribile di sorprese. L’ultima in ordine di tempo ci arriva da Sambuca di Sicilia, l’antica Zabut, e porta il nome di Mazzallakkar.

Si tratta di un fortino i cui ruderi si trovano a ridosso del lago Arancio che, com’è successo in Trentino con il borgo di Curon sul lago di Resia, li ha man mano restituiti alla vista. Fu costruito attorno all’830 d.C. nello stesso periodo in cui gli Arabi fondarono, su una rocca che domina la costa occidentale della Sicilia, la città di Zabut. Probabilmente era usato come avamposto difensivo a protezione del territorio che circondava il castello di Zabut. Fino agli anni Cinquanta la struttura era in ottimo stato di conservazione, ma, in seguito alla costruzione della diga Carboj nella vallata conosciuta come la “zona dei mulini”, resta sommersa parzialmente dalle acque del lago Arancio per almeno sei mesi all’anno.

Forse ciò accadde per un errore di calcolo o per una sottovalutazione. In ogni caso, Mazzallakkar non è mai del tutto scomparsa e negli ultimi anni, con il progressivo abbassamento del livello del lago, insieme alle torri che già svettavano dall'acqua, sono ricomparse anche le mura fortificate.

Capolavoro architettonico unico in tutta la Sicilia, il fortino ha una forma quadrangolare; in ogni angolo si eleva un torrione di forma circolare, coperto da una cupoletta in pietra calcarea con un ornato cuspidale che forse fu una fiamma o una mezzaluna. I torrioni sono dotati di feritoie e l'altezza delle mura raggiunge circa 4 metri. Sebbene non tutti siano d'accordo sull'origine araba dell'attuale fortificazione, che alcuni datano qualche secolo dopo, non si esclude la presenza nel sito di una costruzione preesistente, proprio come avvenuto con la Chiesa Madre di Sambuca, edificata nel 1400 sulle rovine del castello arabo che dominava il borgo saraceno.

L'amministrazione comunale di Sambuca, contando anche sul richiamo rappresentato dalla storia unica di questo monumento, vuole adesso che è totalmente riemerso dalle acque valorizzarlo e renderlo fruibile. Lo stesso vicesindaco del paese, Giuseppe Cacioppo, ritiene che il recupero di Mazzallakkar «costituisca un ulteriore tassello della promozione del territorio e della nostra memoria».

Così si sta lavorando ad un protocollo d'intesa tra il Sambuca di Sicilia e l'azienda vitivinicola Planeta, la cui cantina Ulmo si trova proprio sulle sponde del lago, con l'obiettivo di realizzare un accesso pedonale attraverso i filari dei vigneti per raggiungere e ammirare l'antica fortezza. L'idea ha subito incontrato il favore dei responsabili dell'azienda: «Siamo ben contenti di lavorare con le istituzioni preposte allo scopo di rendere fruibile al pubblico Mazzallakkar. La “filiera del bello” è la carta vincente di Sambuca, e noi siamo orgogliosi di contribuire».

Via libera anche dalla soprintendenza di Agrigento, che sul monumento ha apposto un vincolo ma è disponibile, come spiega il soprintendente Michele Benfari, «ad ogni forma di collaborazione finalizzata a promuovere la conoscenza e la fruizione di questo monumento, dalla notevole valenza storica e ambientale».

E anche il Festival Le Vie dei Tesori, che vede Sambuca tra i comuni che fanno parte del noto network culturale e turistico, si prepara a inserire Mazzallakkar tra le tappe delle sue visite guidate. «Stiamo già pensando a preparare un grande evento per la “rinascita” di questo tesoro unico e straordinario», annuncia l'ideatrice del Festival, Laura Anello.

(Fonte: ANSA)

 

In copertina: Resti emersi del fortino di Mazzallakkar - Foto di Ennio Gurrera

Concorso fotografico “Una cartolina per Sambuca”, Copyrighted Free Use,

https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=40649914

 

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