
Donazione farmaci, fino al 14 febbraio la raccolta che coinvolge cinquemila farmacie

Si sta rinnovando anche in questo 2022 l'impegno dei farmacisti italiani al fianco della Fondazione Banco Farmaceutico per aiutare le persone più indigenti che non hanno la possibilità di acquistare i medicinali.
La Giornata di Raccolta del Farmaco coinvolge circa 5.000 farmacie e oltre 17.000 farmacisti in tutta Italia che, fino al prossimo 14 febbraio (per il terzo anno consecutivo l’iniziativa, giunta alla ventiduesima edizione e cominciata lo scorso 8 febbraio, dura una settimana), saranno impegnati nella raccolta dei farmaci da banco donati dai cittadini a beneficio delle persone bisognose.
Le 5.000 farmacie di comunità, anche grazie al prezioso lavoro di numerosi volontari, stanno dando ai cittadini la possibilità di donare farmaci senza obbligo di ricetta (quelli riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione) che saranno poi devoluti a persone e famiglie in stato di necessità.
Sono oltre 6 milioni le confezioni di farmaci senza obbligo di prescrizione raccolte nelle precedenti edizioni della Giornata, di cui 468.000 (pari a un valore superiore a 3,5 milioni di euro) solo nel 2021. Più di 434.000 persone ne hanno beneficiato, grazie anche al sostegno dei 1.800 enti e associazioni convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia.
Come già in passato, ASSOSALUTE - Associazione nazionale farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica, sostiene l'iniziativa.
«È un'occasione preziosa - commenta il suo presidente, Salvatore Butti - per continuare a sostenere l'impegno del Banco Farmaceutico nel farsi carico dei bisogni di salute di tutte quelle persone che, sovente prive di mezzi, hanno difficoltà anche nella cura dei più comuni disturbi, ancor più in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo segnato, anche sul piano socioeconomico, oltre che sanitario, dalla pandemia di Covid-19. Nell'ultimo anno, la povertà sanitaria, come ha rilevato il 9° Rapporto del Banco Farmaceutico (Donare per Curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci), è cresciuta del 37,6%, un dato che chiede la nostra attiva partecipazione, innanzitutto da cittadini per i cittadini».
Dal Rapporto emerge, infatti, che nel 2021 almeno 597.560 persone povere non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno. Si tratta di 163.387 persone in più rispetto alle 434.173 del 2020. Pertanto, come detto, si è registrato un incremento del 37,63% di persone in povertà sanitaria. L’aumento deriva dalla pandemia da Covid-19 che ha arrecato gravi danni alla salute e al reddito di milioni di residenti.
Nonostante il forte universalismo del nostro Servizio Sanitario Nazionale, il 42,2% della spesa farmaceutica è a carico delle famiglie, che nel 2020 (ultimi dati disponibili) hanno speso 8,7 miliardi di euro su un totale di 20,5 miliardi.
Chi è povero ha in media un budget sanitario pari a 10,25 euro mensili, meno di 1/5 (17%) della spesa sanitaria di chi non è povero (60,96 euro mensili). Per le famiglie povere, inoltre, ben il 62% della spesa sanitaria (6,37 euro) è assorbita dai farmaci e solo il 7% (0,75 euro) è dedicata ai servizi dentistici. Questo determina esiti problematici, poiché ai servizi dentistici si ricorre spesso in funzione preventiva oltre che terapeutica. Le famiglie non povere, invece, destinano il 43% del proprio budget sanitario mensile (25,94 euro) all’acquisto di medicinali e il 21% ai servizi dentistici (12,6 euro).
Sia i poveri che i non poveri compiono un “investimento” o un “sacrificio” simile per tutelare la propria salute. Il peso della spesa sanitaria sul totale della spesa per consumi si attesta, per entrambi, su valori molto simili (2% vs. 1,6%) anche se con valori monetari molto distanti (60,96 euro vs. 10,25 euro).
Le difficoltà riguardano tutti i residenti del nostro Paese, poveri e non poveri: nel 2020 il 15,7% delle famiglie italiane (oltre 4 milioni di famiglie per un totale di 9.358.000 persone) ha risparmiato sulle cure, limitando il numero delle visite e degli accertamenti o facendo ricorso a centri diagnostici e terapeutici più economici. Hanno fatto ricorso a una di queste strategie 33 famiglie povere su 100 e 14 famiglie non povere su 100.
In conclusione, alla luce di questi dati, non possiamo che sottolineare l’importanza della Giornata di Raccolta del Farmaco che, come ricorda Andrea Mandelli, presidente FOFI (Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani), «in questi anni ha registrato un successo crescente, coinvolgendo un numero sempre maggiore di farmacie e riscuotendo sempre maggiori adesioni da parte dei cittadini. Tutta la professione è da sempre vicina a questa iniziativa in cui si esprime in modo perfetto la vicinanza del farmacista alla comunità e che testimonia quanto sia forte lo spirito di solidarietà nel nostro Paese. È necessario fare fronte comune per contrastare il drammatico fenomeno della povertà sanitaria che interessa sempre più famiglie, anche per effetto della crisi economica causata dalla pandemia. Ringrazio tutti i colleghi che si sono messi a disposizione e i cittadini che doneranno i medicinali necessari a sostenere chi è più vulnerabile».
(Fonte: ANSA/Banco Farmaceutico).
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In copertina: Foto di Serkan Yildiz on Unsplash
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