La corteccia dell’abete per proteggere la salute

Autore:
Redazione
19/12/2024 - 04:01

Coordinato dall’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBE) e dall’Istituto Luke di Helsinki (Finlandia), un nuovo studio ha rivelato le elevate proprietà antiossidanti, antibatteriche e antivirali dell’estratto di corteccia di abete. I risultati della ricerca in vitro, a cui hanno partecipato altri partner italiani, finlandesi e statunitensi, sono stati pubblicati sulla rivista Separation and Purification Technology.

«In questa ricerca abbiamo impiegato la corteccia di abete rosso - una specie particolarmente diffusa sulle Alpi e anche sull’Appenino tosco-emiliano - un sottoprodotto della filiera forestale di norma non utilizzato oppure destinato alla combustione. Gli estratti, ottenuti mediante la tecnica di cavitazione idrodinamica, sono dotati di elevate proprietà antiossidanti e antivirali rispetto a due tipi di virus, e di attività antibatterica particolarmente efficace nei confronti di diversi ceppi. Questo metodo si è rilevato efficiente, veloce, in grado di operare a basse temperature e anche con altri sottoprodotti, quali i rametti”, sottolinea Francesco Meneguzzo, ricercatore del CNR-IBE e supervisore dello studio.

Questa tipologia di estrazione non era stata mai sfruttata prima, per la mancanza di una tecnica che fosse in grado di restituire un prodotto sicuro per l’organismo e in grado di assicurare un adeguato ritorno economico.

«Abbiamo progettato un sistema tecnologico innovativo e completo, in grado di lavorare anche trentamila tonnellate di sottoprodotti in un anno. Dopo una lunga sperimentazione e analisi complesse, siamo riusciti a identificare nel dettaglio quali potessero essere gli aspetti tecnici e di mercato determinanti per la sostenibilità economica dell’applicazione industriale», conclude Meneguzzo.

Lo studio, condotto nell’ambito del progetto ForestAntivirals dell’Accademia di Finlandia e dei progetti italiani PNRR On Foods (finanziato da NextGenerationEU) e Nutrage (finanziato dal CNR), potrà aprire la strada a una nuova bioeconomia forestale, non limitata alla produzione di combustibili o di materiali tecnici, ma focalizzata su prodotti potenzialmente importanti per la salute umana, utilizzabili per la funzionalizzazione di alimenti e per la realizzazione di integratori alimentari.

 

Per saperne di più

www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1383586624046641?via%3Dihub

 

Didascalie immagini:

In copertina: Abeti rossi intorno a un laghetto alpino nei pressi del Rifugio Levi Molinari, Val di Susa, Torino (credits Francesco Meneguzzo);

All’interno: Sottoprodotti della filiera forestale dell’abete (credits Francesco Meneguzzo).

 

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