La Sicilia grida No agli inceneritori: presidio a Palermo il 27 novembre

Autore:
Redazione
20/11/2024 - 03:37

«Perché continuare a proporre i termovalorizzatori come unica soluzione per risolvere l’emergenza rifiuti in Sicilia? E perché negare i rischi per la Salute? Anche i termovalorizzatori di ultima generazione generano scorie allo stato solido, liquido e gassoso con inevitabili ripercussioni su Ambiente e Salute. Sono le emissioni atmosferiche quelle che preoccupano di più perché possono contenere composti organici ed inorganici potenzialmente tossici per la popolazione esposta. Non basta fare leva sulla efficacia dei moderni sistemi di filtraggio, perché comunque andrebbe poi verificata in concreto la qualità dell'aria con un costante monitoraggio delle emissioni, massimamente necessario in Sicilia dove la differenziazione corretta dei rifiuti continua ad essere utopia.

È sulla riduzione della produzione di rifiuti che bisogna agire e sull’educazione alla loro corretta differenziazione per garantire il recupero dei materiali riciclabili che diventano materia prima per un nuovo processo di produzione».

Sono queste le parole che Marisa Falcone, presidente di A.D.A.S. Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute aps, ha usato per spiegare le ragioni per cui A.D.A.S. ha deciso di aderire al Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita e di sottoscrivere il Comunicato Stampa che segue.

Come riporta il volantino del Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita che potete scaricare in calce, è poi importante sottolineare che la normativa europea stabilisce che la gestione dei materiali post-consumo deve seguire una precisa gerarchia in 5 fasi:

1) Prevenzione (riduzione e riuso);

2) Preparazione per il riutilizzo (riparazione e recupero);

3) Riciclo (materie prime seconde);

4) Recupero di altro tipo (incenerimento);

5) Smaltimento (discarica).

Alla fine dello scorso mese di luglio il nostro Paese è stato messo in mora dalla UE, primo passo verso l’ennesima sanzione pecuniaria, a causa del non corretto recepimento della nuova direttiva sui rifiuti.

Senza gli impianti di separazione e riciclo dei materiali, ancora non presenti in Sicilia ma previsti dalla normativa vigente, tutti i rifiuti finiranno negli inceneritori.

Il valore in euro di una tonnellata di rifiuti urbani correttamente riciclati è in media circa 40 euro, mentre il costo di smaltimento di una tonnellata di rifiuti negli inceneritori è di circa 200 euro.

Il Governo Schifani vuole dunque spendere 800 milioni di euro per realizzare gli inceneritori sull’Isola per poi pagare per bruciare i rifiuti, invece di spendere molto meno per guadagnare dai rifiuti, creando persino lavoro in Sicilia.

 

COMUNICATO STAMPA

Si terrà a Palermo mercoledì 27 novembre 2024, a partire dalle ore 10 a Piazza Indipendenza sotto Palazzo d'Orléans, la presentazione del nuovo Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita che si batterà nei prossimi mesi e anni contro la costruzione dei due mega inceneritori voluti dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Il Comitato riunisce associazioni ambientaliste, sindacati, partiti politici, associazioni di tutela dei diritti dei consumatori, associazioni di volontariato e promozione sociale, Sindaci e cittadini in una lotta sacrosanta: quella contro un sistema di smaltimento dei rifiuti che favorisce gli affari di pochi a danno della salute di tutti.

Già nel 2002 l'allora presidente della Regione, Totò Cuffaro, provò a costruire gli inceneritori in Sicilia, provocando una sollevazione dal basso e la nascita di un primo movimento degli eco-costruttori di Biodiversità e Pace per una Sicilia Pulita. Adesso, con il presidente Schifani, sta succedendo lo stesso: i siciliani dicono no a chi pretende di decidere del loro destino, passando sopra le loro teste.

La Sicilia ha bisogno di cambiare il suo sistema dei rifiuti e di farlo guardando al futuro, non al passato. Per questo siamo contro il Piano Rifiuti Regionale che punta su megadiscariche ed inceneritori. La Sicilia ha bisogno di impianti per il trattamento ed il riciclo dei rifiuti, che creano lavoro e ricchezza. La Sicilia non ha bisogno di inceneritori, che creano spese, speculazione ed inquinamento.

A breve, sarà lanciata una petizione online per una Sicilia pulita, senza inceneritori e megadiscariche.

 

Aderiscono al Comitato e alla manifestazione di protesta contro gli inceneritori:

Legambiente Sicilia, WWF, Italia Nostra, Forum Acqua e Beni Comuni, Rete Comitati Territoriali Siciliani, Zero Waste Sicilia, Comitato No Inceneritori Gela, Osservatorio Permanente sui Disastri Ambientali, CGIL Sicilia, SUNIA, ARCI Sicilia, Federconsumatori Sicilia, Auser, Centro Consumatori Italia, Attac Palermo, LAV, UDI Palermo, Associazione 99%, Ecologia Politica PA, Governo Di Lei, Attiva Misterbianco, FEMMINISTORIE, L'Eco delle Siciliane, A.D.A.S. Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute, Economia Circolare OdV, Comitati Cittadini Ennesi, Fattorie Sociali, No Discarica Misterbianco e Motta, UDI Catania, Mani Tese Sicilia, Un’Altra Storia, CleanUp Sicily, Europa Verde - Verdi, PD, M5S, SI, PRC e i sindaci di Blufi (PA), Castelbuono (PA), Caltagirone (CT), Favara (AG), Militello in Val di Catania (CT), Petralia Soprana (PA), Termini Imerese (PA).

 

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