Il Fascicolo Sanitario Elettronico, questo sconosciuto

Autore:
Santo Gulisano
20/09/2024 - 01:46

Uno dei perni principali su cui punta la sanità del domani è, di sicuro, il Fascicolo Sanitario Elettronico. Non a caso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, all’interno della Componente 2 (Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale) della Missione 6 Salute, è previsto uno specifico sub-investimento finalizzato al rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione (FSE).

Già in fase di allestimento conterrà, quando definito, l’insieme dei dati e delle informazioni cliniche - consultabili nell’intero territorio nazionale - che costituiscono la storia sanitaria e sociosanitaria personale dei singoli cittadini ricostruita con documenti, sia di tipo sanitario che amministrativo, riferiti a prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale e dalle strutture sanitarie private e raccolti in formato digitale.

Si tratta, quindi, di uno strumento fondamentale per il miglioramento della qualità della cura, in quanto fornisce un quadro clinico, completo e particolareggiato, quanto mai utile al proprio medico di famiglia, in caso di accesso al Pronto Soccorso e, comunque, allo specialista a cui potrebbero non essere sufficienti le generiche ed imperfette indicazioni di massima riferite verbalmente dal paziente. Come pure per le attività di ricerca epidemiologica e quelle di contrasto alle epidemie.

Com’è facile intuire la definizione e la disponibilità di tale complesso ed articolato fascicolo comporta la risoluzione e la gestione di tutta una serie di problemi e di situazioni che presentano notevolissime difficoltà data la loro diversa natura, a volte, contrastante e, comunque, di non facile armonizzazione (privacy, adesione e possibilità di recesso, acceso e trattamento dati personali, salute pubblica, programmazione sanitaria, profilassi internazionale, giusto per ricordare solo alcune “primarie” questioni da conciliare).

Nell’attuale fase di costruzione risulta, pertanto, quanto mai indispensabile la condivisione (e, ancor prima, ovviamente, la conoscenza) delle scelte che stanno orientando questo percorso in modo da evitare di incorrere in errori che ne potrebbero compromettere gli auspicabili esiti.

Perché - è inutile nasconderselo - quanto è connesso al Fascicolo Sanitario Nazionale ai più resta, ancora, in buona parte, se non propriosconosciuto”, certamente assai vagamente definito.

Senza avere la pretesa di offrire elementi esaustivi, ma solo per sottoporre una prima serie di elementi di valutazione, utili a stimolare un dovuto approfondimento, appare senz’altro opportuno contribuire alla divulgazione di un recente elaborato della Regione Siciliana dal titolo Modello informativa al trattamento dei dati personali del Fascicolo Sanitario Elettronico ai sensi degli articoli 13 e 14 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati fornendo l’indirizzo che ne permette la consultazione:

www.regione.sicilia.it/sites/default/files/2024-02/F.S.E.InformativaRegioneSicilianew-20febbraio2024.pdf

Tale documento offre, nella prima parte, indicazioni relative alle modalità di alimentazione del fascicolo, andando, peraltro, a precisare la natura dei dati e dei documenti soggetti a maggiore tutela dell’anonimato nonché le modalità di consenso alla consultazione ed i titolari dei trattamenti di raccolta e registrazione dei consensi stessi, suddividendoli per le seguenti diverse finalità (cura, prevenzione, profilassi internazionale, programmazione sanitaria, verifica delle qualità delle cure, valutazione dell'assistenza sanitaria, studio e ricerca scientifica).

Passa, poi, ad indicare le modalità d’accesso e di consultazione da parte del cittadino (con le diverse procedure a secondo si tratti di minori, di soggetti sottoposti alle varie forme di tutela o di delegati) nonché ad elencare i servizi sanitari online resi disponibili dalle Regioni e dalle Province Autonome in modalità telematica, ovvero tramite il Portale Nazionale dello stesso fascicolo.

Vengono, quindi, indicate le linee di esercizio dei diritti di oscuramento di dati e documenti; di accesso, rettifica, aggiornamento ed integrazione; di reclamo al Garante dei dati personali nonché precisazioni relative alla registrazione delle operazioni, al periodo di conservazione dei dati, al modello architetturale del Fascicolo, al responsabile della Protezione dei dati personali, ai soggetti autorizzati al trattamento e ambito di comunicazione dei dati ed al trasferimento dei dati personali verso paesi non appartenenti all’Unione Europea.

Non sembra, inoltre, inopportuno ricordare che, da tempo, la Regione Siciliana ha previsto, in rete, una specifica area (in atto aggiornata al 20 febbraio 2024) sul Fascicolo Sanitario Elettronico consultabile cliccando:

www.regione.sicilia.it/istituzioni/regione/strutture-regionali/assessorato-salute/dipartimento-pianificazione-strategica/altri-contenuti/fascicolo-sanitario-elettronico.

 

Quale lo stato dell’arte? Di seguito la roadmap delle tappe previste:

  • 2022 marzo - norma primaria che preveda la realizzazione dell’archivio centrale FSE (RAGGIUNTO)
  • 2022 settembre - definizione piano dei fabbisogni per il supporto (RAGGIUNTO)
  • 2024 giugno - realizzazione registro centrale e piattaforma di interoperabilità (?)
  • 2024 dicembre - cut-off per la digitalizzazione nativa di tutti i documenti
  • 2025 dicembre - i medici di base alimentano il Fascicolo Sanitario Elettronico
  • 2026 giugno - adozione ed utilizzo da parte di tutte le Regioni

 

È un obiettivo conseguibile? Forse, ma stando alle ultime notizie non possiamo essere troppo ottimisti! Infatti, lo scorso giugno il Garante della Privacy ha notificato a ben diciotto Regioni e alle Province Autonome di Bolzano e Trento l’avvio di procedimenti correttivi e sanzionatori per le numerose violazioni riscontrate nell'attuazione della nuova disciplina sul Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, introdotta con il Decreto del Ministero della Salute del 7 settembre 2023.

«Gli esiti dell'attività istruttoria sul FSE, avviata alla fine di gennaio, hanno mostrato che diciotto Regioni e due Province Autonome hanno modificato, anche significativamente, il modello di informativa predisposto dal Ministero, previo parere del Garante, che avrebbe dovuto essere adottato su tutto il territorio nazionale. Le difformità riscontrate hanno reso evidente che alcuni diritti (per esempio, oscuramento, delega, consenso specifico) e misure (come misure di sicurezza, livelli di accesso differenziati, qualità dei dati) introdotte dal Decreto, proprio a tutela dei pazienti, non sono garantite in modo uniforme in tutto il Paese. Oppure sono esercitabili ed esigibili solo dagli assistiti di talune Regioni e Province Autonome, con un potenziale e significativo effetto discriminatorio sugli assistiti. Tale disomogeneità contraddice lo spirito della riforma del FSE 2.0 volta a introdurre misure, garanzie e responsabilità omogenee su tutto il territorio nazionale, rischiando così di compromettere anche la funzionalità, l'interoperabilità e l'efficienza del sistema FSE 2.0», riporta una recente notizia ANSA.

In conclusione, non va dimenticato che il Fascicolo Sanitario Elettronico trova una sua logica, addirittura una sua ragion d’essere, in una visione di sanità nazionale, dove, quindi, devono restare estranei i tentativi egoistici di autonomia differenziata anche in campo sanitario. Che restano, in ogni caso, da respingere in maniera ferma e chiara: in primo luogo, certamente per il sostanziale rispetto di inviolabili valori costituzionali; ma, anche, non sottovalutando che una intelligente programmazione sanitaria, una corretta verifica delle qualità delle cure, una costruttiva valutazione dell'assistenza sanitaria, un auspicabile avanzamento di studi e di ricerca scientifica (tutti presupposti indispensabili per una migliore sanità futura, ed assicurati dal Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale) non potranno mai essere conseguiti con venti sanità regionali differenziate.

 

In copertina: Foto di Csaba Nagy da Pixabay

 

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