Nuova arma contro il tumore del seno

Scoperta in Italia un’arma capace di colpire il tumore del seno, controllando la crescita delle sue cellule staminali. Questo meccanismo apre la strada a nuovi farmaci capaci di bersagliare selettivamente il “motore” del tumore, ossia di interrompere la proliferazione delle cellule staminali che lo rigenerano continuamente.
Il risultato, documentato sulla rivista Oncogene, è stato ottenuto dal Center for Genomic Science dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Milano, con il sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro (AIRC). L’arma è un microRNA
Da anni i ricercatori erano sulle tracce di questo interruttore: sapevano che era capace di bloccare la crescita delle cellule tumorali, ma non era chiaro come lo facesse. Per scoprirlo hanno osservato la molecola all’opera durante la formazione e lo sviluppo della ghiandola mammaria.
In questo modo hanno scoperto che, oltre alla proliferazione delle cellule, può controllarne le proprietà staminali, fondamentali nella rigenerazione dei tessuti. «Questo lavoro ci ha permesso di capire che l’espressione fisiologica del microRNA, miR-34a, è in grado di limitare l’espansione delle cellule staminali e può quindi contrastare più efficacemente la progressione del tumore», spiega Paola Bonetti, prima autrice del lavoro e ricercatrice nel team di Nicassio.
Le cellule tumorali con proprietà staminali sono considerate le più pericolose, perché si ritiene che da queste dipendano sia la progressione della malattia sia le recidive. Una singola cellula staminale tumorale può, infatti, rigenerare un intero tumore, anche dopo un trattamento chirurgico o farmacologico.
Adesso il nuovo obiettivo della ricerca è utilizzare le nanotecnologie per portare le molecole nelle cellule malate. «Stiamo già sperimentando sistemi nuovi per veicolare i microRNA nelle cellule tumorali. La nostra speranza è portare avanti con successo questi studi», ha concluso Nicassio.
(ANSA)
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