La misura del tempo, l’ultimo giallo giudiziario di Gianrico Carofiglio

Autore:
Federico Bizzini
11/06/2020 - 03:16

Un altro caso per Guido Guerrieri. È passato del tempo, circa cinque anni, dall’ultimo libro che Gianrico Carofiglio ha dedicato all’avvocato Guerrieri, il protagonista delle sue brillanti storie giudiziarie.

Il nuovo romanzo, La misura del tempo (Einaudi, 2019), fresco candidato al Premio Strega, è certamente un noir, anche se la caratteristica preminente dei libri di Carofiglio che hanno come protagonista Guido Guerrieri è l’ambientazione giudiziaria. Non sono legal thriller come quelli dei maestri Scott Turow e John Grisham, ma poco ci manca. La peculiarità di questi ultimi è data dalla tensione e dai mille risvolti che rendono le trame sempre avvincenti. In Carofiglio, invece, a risaltare è il modo in cui rivivono l’ambiente giudiziario e quello forense.

Carofiglio è un ex magistrato. Ha lasciato la magistratura per due eventi che hanno cambiato il corso della sua vita: il primo è l’elezione in Parlamento nelle file del PD, il secondo è l’enorme successo che hanno avuto i suoi libri.

È opinionista estremamente apprezzato: ad esempio, è molto spesso ospite di Lilli Gruber nella trasmissione TV Otto e Mezzo, e certamente è sempre interessante ascoltare il suo parere e le sue analisi sui fatti di attualità e della politica perché si vede che esprime autorevoli punti di vista.

In La misura del tempo viene narrata la storia di un caso giudiziario. Una donna, con la quale Guerrieri aveva intrattenuto una relazione ben ventisette anni prima, gli affida l’incarico di assistere e difendere suo figlio che era stato condannato in primo grado per il reato di omicidio volontario.

Subito emerge che il giovane, già pregiudicato per spaccio di sostanze stupefacenti e altri reati, era stato malamente difeso da un avvocato molto noto a Bari, ma avanti negli anni e in pessime condizioni di salute tanto da morire subito dopo la conclusione del processo.

L’avvocato Guerrieri da subito coglie che il ragazzo non aveva avuto una buona difesa e che troppi aspetti della vicenda, che avrebbero dovuto essere posti in risalto, erano stati del tutto trascurati, e ciò nonostante fosse stato pagato un considerevole onorario.

Come sempre nei libri di Carofiglio viene descritto il mondo giudiziario e l’ambiente forense.

Vengono così tratteggiate figure di avvocati venali che in massima parte sono ignoranti e che non dedicano alcun tempo alla lettura, pronti solo a chiedere astronomiche parcelle rigorosamente in nero.

E questo lo rileva lo stesso avvocato Guerrieri che, invece, si coltiva dedicando tanto tempo alla lettura e che addirittura nelle notti insonni frequenta l’unica libreria notturna di Bari dove, oltre ad acquistare libri, si intrattiene con altri avventori innamorati delle stesse passioni. Guido Guerrieri sostiene che un avvocato completo deve avere anche vasti interessi culturali: non solo la lettura, ma anche la frequentazione di teatri e l’ascolto di buona e ricercata musica. Si comprende perfettamente che non è l’avvocato Guerrieri a parlare, ma Gianrico Carofiglio.

Il caso giudiziario mette in luce la profonda conoscenza del mondo del Diritto di Carofiglio, anche con l’uso di termini tecnici che in molti casi sono poco o per nulla conosciuti al lettore comune.

Guerrieri riesce ad ottenere la riapertura del dibattimento e una nuova istruttoria in appello con l’ascolto di altri e nuovi testimoni.

Viene così fornita una nuova versione dei fatti e una nuova lettura del processo indiziario che fa realisticamente sperare in una riforma della sentenza di condanna. Vengono, pertanto, introdotti nuovi elementi di valutazione che forniscono tutta una serie di indizi non attenzionati in primo grado.

Nel corso del libro si assiste ad una rivisitazione della storia anche professionale del protagonista.

Subito dopo la laurea non era per nulla scontato che Guido avrebbe intrapreso la strada della magistratura e, contrariamente ad una serie e di luoghi comuni che vedono i laureati in Legge certissimi di intraprendere un certo tipo di carriera, il giovane Guerrieri non è per nulla sicuro di voler fare l’avvocato quanto inizia a frequentare lo studio legale dove svolgerà la pratica forense.

E, poi, ci sono tutte le storie amorose avute negli anni giovanili, compresa quella con la madre dell’imputato.

Alla fine, contrariamente a ciò che era legittimo sperare, la grave sentenza penale di condanna verrà confermata e non rimarrà altro che affidarsi al ricorso in Cassazione.

Vedremo cosa altro ci riserverà l’avvocato Guerrieri.

 

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