La Riserva Naturale Orientata “Monte Cofano”

Autore:
Santo Gulisano
29/01/2025 - 04:35

La Riserva Naturale OrientataMonte Cofanoè stata istituita con Decreto Assessoriale n. 486/44 del 25 luglio 1997 per tutelare i 537,5 ettari del Comune di Custonaci (Trapani) di un’area che ricomprende un imponente e suggestivo promontorio costiero di eccezionale valore paesaggistico e naturalistico.

Notevoli e peculiari sono, infatti, le emergenze geomorfologiche e quelle floristiche in un territorio che presenta estese formazioni a chamaeropsis humilis (tra le poche ancora integre in Sicilia) ed habitat ideali per nidificazione degli uccelli e, in particolare, di rare specie di falconiformi.

EMERGENZE GEOMORFOLOGICHE. Monte Cofano è un massiccio calcareo formatisi per il sollevamento di imponenti depositi calcarei marini nel periodo del Triassico, e per questo ricco di interessanti fossili di animali marini.

La sua natura carbonatica lo rende suscettibile ai fenomeni carsici, con erosione delle rocce sia in superficie (con formazione di scannellature, karren, guglie, vaschette di corrosione, doline e inghiottitoi) che in profondità: nell’area ricadono infatti diverse cavità di notevoli dimensioni e con suggestivi speleotemi, tra cui l’Abisso del Purgatorio, l’Abisso delle Gole e la Grotta del Crocifisso.

EMERGENZE FLORISTICHE. La Riserva annovera quasi 350 piante diverse, 19 delle quali endemiche, molte tipicamente rupestri, quali palme nane, ed altre capaci di resistere alle alte temperature estive; anche se comunque non sono del tutto scomparse le tracce di vegetazione arborea a leccio che un tempo era prevalente in questi territori.

Dal punto di vista botanico, una delle emergenze più significative è rappresentata dalla presenza della Disa, l'ampelodesma di grosse dimensioni dove si rifugia ogni sorta di piccoli mammiferi e ovovivipari.

Ma la peculiarità prevalente che caratterizza la vegetazione dentro l’intera Riserva di Monte Cofano è la notevole e diffusa gariga a palma nana, tra le più estese e una delle poche ancora integre esistenti in Sicilia. La palma nana, comunemente nota anche come palma di San Pietro, è una pianta facilmente adattabile agli ambienti più sterili ed inospitali come, appunto, si può considerare questo comprensorio.

NIDIFICAZIONE DEGLI UCCELLI. Le aspre pareti rocciose di Monte Cofano costituiscono, da sempre, l’habitat privilegiato di molti rapaci, tra i quali l’aquila del Bonelli (specie a forte rischio di estinzione), il falco pellegrino, il corvo imperiale. L’area protetta riveste inoltre grande interesse per l’avifauna migratoria, che all’inizio della primavera ed in autunno sosta nei suoi ambienti naturali. Comuni, poi, sono pure il colombo selvatico, la coturnice, il rondone, lo scricciolo, il fanello, il merlo, l’usignolo, le cinciallegre, le cinciarelle e le gazze.

Le pendici di Monte Cofano e le aree che costeggiano il mare ospitano notevoli comunità di conigli selvatici, volpi, istrici, donnole e di piccoli rettili (gongilo ocellato, lucertola siciliana, ramarro, geco e emidattilo).

Tante e tali eccezionali bellezze naturalistiche stimolano gratificanti esperienze di birdwatching e trekking. Altrettanto importanti sono le attività di snorkeling, come pure le immersioni.

I fondali del litorale di questo promontorio ospitano, infatti, una grande varietà di specie, tra cui pesci, molluschi e coralli, ed una importante varietà di flora marina, oltre che interessanti grotte sottomarine.

La Riserva Naturale OrientataMonte Cofanoe le aree immediatamente adiacenti custodiscono, inoltre, suggestive ed interessanti testimonianze delle comunità che hanno abitato questi siti fin dalla preistoria.

Di notevolissimo interesse, al riguardo, i ritrovamenti di utensili di selce, ossa di animali, pitture e piccoli graffiti incisi sulle pareti all’interno del complesso delle nove Grotte di Scurati.

Particolarmente rilevante la Grotta Mangiapane che, già usata come rifugio nel Paleolitico superiore, ha ospitato, dal 1819 e fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, una comunità di agricoltori e di pescatori che ha costruito, al suo interno, un vero e proprio piccolo borgo con abitazioni stanziali e locali di deposito.

Il comprensorio conta pure i resti di un sistema di torri di avvistamento costruite nel XVI secolo come pure le tracce di uno stabilimento per la lavorazione del pescato e la tonnara di Cofano.

 

Immagini: Fotografie di Gero Cordaro

Regione Siciliana - Osservatorio Regionale Biodiversità Siciliana

 

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