La Riserva Naturale Orientata “Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande”

Autore:
Santo Gulisano
20/12/2024 - 03:54

Il Decreto dell’Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente N. 482/44 del 25 luglio 1997, istitutivo della riserva “Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande”, l’ha individuata, tipologicamente, come Riserva Naturale Orientata al fine di tutelare:

- Le interessanti associazioni vegetali della platanetalia orientalis e le biocenosi igrofile;

- Una trota di incerta attribuzione tassonomica presente nelle acque del torrente Cava Grande e il cui areale di distribuzione sembra limitato a tale zona della Sicilia.

L’intero comprensorio - per una superficie complessiva di ettari 3.712,07, di cui 1.743,95 in Zona A (1.207,14 ettari sono di proprietà del demanio forestale regionale) e 1.968,12 ettari in Zona B - ricadente all’interno dei comuni di Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide (tutti parte del libero consorzio comunale di Siracusa), presenta straordinarie valenze degne della massima attenzione e cura sia per quanto riguarda il patrimonio storico che quello naturalistico. Basta, al riguardo, ricordare che, all’interno del territorio della Riserva, ricade una delle più estese necropoli europee, laNecropoli di Pantalica”, dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, che conta migliaia di tombe (circa 5.000) scavate nella roccia. Insistono, inoltre, innumerevoli cavità di origine carsica, anch’esse interessanti sia dal punto di vista storico che naturalistico (come la “Grotta dei Pipistrelli”, così chiamata a causa dell’elevata presenza di chirotteri, e la “Grotta Trovata”). Da ricordare, inoltre, il villaggio rupestre della Cavetta, di epoca bizantina, con circa settanta abitazioni e l’oratorio sistemato all’interno della “Grotta del Crocifisso”.

Di assoluta primaria importanza è da considerare l’elevata biodiversità della Riserva con tante le specie di vegetali e di animali che popolano i suoi diversi ecosistemi. Le principali essenze arboree sono costituite da pioppi e salici con un variegato sottobosco caratterizzato da importanti formazioni di ortica iblea, giaggiolo, oleandro, giglio selvatico e delle rarissime orchidee degli Iblei. Ricca è pure la varietà di piante aromatiche (su tutte: la menta selvatica, il crescione, il cappero, l’origano, il rosmarino e la salvia). Da segnalare, nelle vicinanze di Ferla, ilBosco di Giarranauti”, un’area di ripopolamento boschivo con prevalenza di Pini Marittimi, Lecci, Querce e Roverelle ed un variegato sottobosco di arbusti mediterranei.

Per quanto riguarda la fauna, la Riserva costituisce l’habitat ideale per la rarissima trota macrostigma e per una grande varietà di avifauna (falchi, aquile e, in alcuni periodi dell’anno, anche l’upupa), tra i mammiferi notevole è la presenza di volpi e donnole e, nelle zone umide, di rospi, rane e raganelle. Da segnalare, all’interno della “Grotta dei Pipistrelli”, importanti colonie di rinolofidi di spiccato interesse protezionistico: il rinolofo maggiore, che la Convenzione di Berna del 1986 considera specie gravemente minacciata di estinzione, il rinolofo minore, incluso dalla medesima Convenzione tra le specie vulnerabili, ed il rinolofo di Mehely, molto raro in tutto il territorio nazionale.

Spettacolari e di rara bellezza risultano innumerevoli angoli della riserva per la presenza di canyon, laghetti, dei fiumi Anapo e Calcinara, del torrente Cava Grande e di ruscelli stagionali che possono essere apprezzati incamminandosi per i tanti percorsi allestiti e, tutto sommato, ben tenuti dall’Ente gestore nonostante la notevole frequentazione, specialmente durante la bella stagione, di un gran numero di visitatori (non sempre tutti rispettosi della natura).

Visitare, comunque, compiutamente non tutta l’intera riserva, ma solo gli aspetti più significativi non è affatto semplice e, comunque, richiede del tempo e un buon numero di occasioni, occasioni certamente da programmare in anticipo, estrapolando gli obiettivi (vicini tra loro) che si preferiscono privilegiare.

A tal proposito risultano disponibili un gran numero di proposte, sia per trekking (facili, medie, impegnative a seconda l’altimetria dei luoghi e/o la lunghezza del percorso) sia per mountain bike, relative a percorsi convenientemente segnalati al loro interno come pure la possibilità di prenotare visite guidate per turisti individuali, gruppi organizzati e gruppi scolastici.

Ente gestore della Riserva è il Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana che ha il proprio recapito a Ferla (Siracusa) in via Cassaro n. 16 (Tel. 0931 67450).

 

Fotografie: Regione Siciliana - Osservatorio Regionale Biodiversità Siciliana

 

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